Ben ritrovat* readers, oggi ci piacerebbe molto parlarvi di “Il visconte che mi amava”, secondo libro della saga dei Bridgerton di Julia Quinn, letto durante un GDL organizzato da noi e Giulia di Boogie Bookie in collaborazione con Libri Mondadori, che ringraziamo di cuore per la copia omaggio.
Ormai anche i muri sanno chi sono i Bridgerton, grazie alla famosissima serie TV Netflix che, dopo questa seconda stagione, ha conquistato anche i più restii a guardare period drama. Forse però, non tutti sanno che quest’ultima si ispira alla serie di romanzi romance/harmony scritta a partire del 2000.
Insieme al nostro GDL abbiamo letto il secondo volume e… lo abbiamo amato più del primo.
Seguiteci se volete scoprire il perché, ma come sempre, prima la trama.
La Stagione del 1814 sembra essere promettente e ricca di nuovi fidanzamenti. Certo, non per Anthony Bridgerton, erede di un antico viscontado, probabilmente lo scapolo più ambito di Londra, che non ha mai dimostrato alcun interesse per le faccende matrimoniali. E in realtà, perché mai dovrebbe? È il prototipo del libertino, un mascalzone allergico alle etichette dell'alta società e decisamente pericoloso per donne e fanciulle. Questo, quanto meno, è ciò che tutti pensano. In realtà Anthony non solo ha in animo di sposarsi, ma ha anche già scelto la futura moglie, Edwina Sheffield, una debuttante subito soprannominata "lo Splendore". Peccato che la dolce Edwina si rifiuti di accettare proposte senza l'approvazione della sorella maggiore Kate, una donna sicura di sé, o meglio una "zitella ficcanaso" che non ha la minima intenzione di affidare l'angelica sorellina nelle grinfie di un uomo del genere. Se vuole Edwina, Anthony deve prima riuscire a conquistare la fiducia di Kate. L'impresa rivelerà risvolti inaspettati, e indubbiamente piacevoli.
Il nostro parere.
Leggere i romanzi della Quinn è un po' come tornare a casa. Per noi Janeites l’era Regency è pane per i nostri denti e, se non si è troppo severi e scrupolosi, siamo solo che felici di ritornare per qualche ora in quel periodo, tra balli, scandali, buona società e storie d’amore.
Per qualche ora, sì. Perché “Il visconte che mi amava” si legge in un soffio ed è letteralmente impossibile staccarsi dalle pagine. La scrittura delle Quinn procede fluida, alternando uno stile ironico tipicamente Austeniano ad una prosa più moderna.
Solitamente non leggiamo affatto romance, ma nella saga dei Bridgerton i momenti piccanti sono così ben amalgamati ad una buona caratterizzazione dei personaggi e ad una trama ben congegnata, da rendere la lettura perfettamente godibile anche per chi solitamente preferisce altri generi letterari.
Tutti i personaggi sono ben caratterizzati e molto umani. Vengono sempre presentate luci ed ombre di ognuno di essi, rendendoli tridimensionali e non delle semplici macchiette che viaggiano tra le parole con l’unico scopo di far emozionare i lettori.
I momenti divertenti ed esilaranti non mancano assolutamente, portando il lettore a ridere di gusto per certe scene assolutamente iconiche.
Piccolo disclaimer prima di concludere: libro e serie tv sono leggermente diversi. Dando per assodato che la serie non vuole assolutamente essere storicamente accurata, si differenziano abbastanza dal punto di vista della trama e degli eventi salienti presenti nel libro. Ciò, a nostro parare, non è assolutamente un difetto, anzi rende la lettura ancora più intrigante.
In conclusione, consigliamo vivamente la lettura di questo libro ed in generale dell’intera saga a tutt* coloro che amano immergersi in atmosfere d’altri tempi con una lettura non impegnativa ma assolutamente d’intrattenimento.
Noi, non vediamo l’ora di proseguire con il terzo volume “La proposta di un Gentiluomo” insieme al notro GDL che ora è diventato un vero e proprio “Bridgerton” Club!
Buona lettura!
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