Gideon La Nona: Review Party negromantico.
- lettureinsalotto
- 17 nov 2020
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 23 nov 2020
Cari lettori, state per leggere la recensione che fino ad ora ci è costata più sudore e tribolazione. Stiamo per parlavi di uno dei romanzi più attesi di questo 2020, di cui anche gli scheletri nelle cripte (non a caso) ne hanno sentito parlare. Un libro così inusuale che è davvero difficile da inquadrare in un genere letterario: fantasy? Dark/Horror? Science Fantasy? Forse tutti questi ed anche qualcosa di più.

La trama
L'imperatore ha bisogno di negromanti. Il nono negromante ha bisogno di una spadaccina. Gideon ha una spada, non ne può più di tutta quella robaccia da non morti in mezzo a cui è cresciuta e vorrebbe sfuggire al destino che la attende: una vita come servitrice e un post-vita come corpo rianimato. E così si prepara a fuggire. Ma la sua nemesi non la lascerà libera senza chiedere qualcosa in cambio...
Il nostro pensiero
Anche noi di Letture in Salotto siamo rimaste vittime del fascino esercitato dalle mille mila recensioni positive ed entusiaste che gravitano attorno a questo romanzo. Per questo motivo, quando abbiamo iniziato la lettura in anteprima, siamo partite con le migliori intenzioni. Piccola premessa doverosa: Gideon La Nona presenta una gran quantità di humor nero, scene macabre, linguaggio scurrile, sangue ed ossa, tante ossa (come potete vedere dalla bellissima copertina). A noi non ha dato particolarmente fastidio, anzi ogni tanto ci piace leggere libri del genere, politically scorrect, in stile Nevernight per intenderci. Abbiamo quindi affrontato la lettura con i migliori propositi, venendo subito scaraventate senza tante cerimonie in un mondo alieno, subito a fianco della protagonista, intenta a mettere in partica uno dei suoi tentativi di fuga dal posto odioso in cui è cresciuta: la nona casa.
- I personaggi
Partiamo da lei, e quindi da una delle cose che ci sono piaciute di più di questo romanzo: Gideon ed i vari personaggi. “Nav”, “Griddle”, “la Nona” è un personaggio spettacolare, esilarante, che sprizza umorismo nero da tutti i pori. È uno dei pochi personaggi (o il solo) la cui conoscenza ed essenza venga approfondita. Scopriamo man mano il suo lato sensibile, ben nascosto sotto strati di sbruffonaggine e ricordi di una vita odiosa dalla quale ha sempre voluto fuggire. Abbiamo trovato la sua crescita davvero ben scritta e veritiera, soprattutto dopo le durissime prove che ha dovuto superare durante la narrazione. Altro personaggio che abbiamo apprezzato e che ha un gran potenziale è Harrow, negromante della nona casa, descritta come un mucchietto di ossa fasciate di nero e con della pittura ad imitazione di un teschio in faccia. Anche il suo personaggio subisce un cambiamento che, siamo certe, verrà approfondito nel secondo libro della serie “Harrow the ninth” (non a caso). Tutti gli altri personaggi provenienti dalle altre case e che vengono riuniti nella fatiscente e decrepita Prima Casa, sono descritti soprattutto fisicamente e non psicologicamente, “aiutando” il lettore ad identificarli nel corso della narrazione grazie alle loro caratteristiche fisiche”. Non ci viene spiegato quasi nulla di loro e della loro magia negromantica (diversa da casa a casa): un vero peccato.
- Le ambientazioni
Altro punto a favore di questo romanzo, che a volte ci è parso un mix tra un giallo a porte chiuse ed un videogioco di quelli che non ti fanno dormire la notte, è l’ambientazione. Decritta con una quantità davvero infinita di aggettivi riconducibili alla decadenza, fatiscenza ed alla sfera mortuaria. La Prima Casa è davvero affascinate, con i suoi laboratori misteriosi, le sue sale a tratti lussuose completamente decadenti ed i suoi “abitanti”: scheletri/servitori davvero molto solerti ed inquietanti. Purtroppo però non ci viene spiegato quasi nulla di ciò che compone l’universo in cui i nostri personaggi vivono, se non per qualche frase ogni 30 pagine, che non permette al lettore di capire a fondo molte delle dinamiche. Nonostante ciò il lettore alcune cose generiche da tenere ben a mente: siamo in un Impero che si regge su nove case, ciascuna insediata su un diverso pianeta e votata a un particolare aspetto della negromanzia. Gli abitanti dell’Impero viaggiano nello spazio e praticano arti magiche fondate sul potere della morte.
- lo stile dell’autrice
Come da titolo, vorremo soffermarci su questo punto che secondo noi è davvero controverso. A tratti abbiamo davvero amato lo stile di scrittura decisamente originale dell’autrice, mentre altre volte abbiamo imprecato in diverse lingue perché spesso confusionario, molto descrittivo ma poco esplicativo. Concludiamo dicendo che molte battute di Gideon ce le siamo segnate e le implementeremo nel nostro vocabolario.
In conclusione cari lettori, Gideon si, o Gideon no? Si, ma…. Con qualche riserva. Ci è piaciuto ma non rientra nelle nostre letture del cuore del 2020. Ringraziamo di cuore Mondadori per la lettura in anteprima e Anna di "Ancora un Capitolo" per aver organizzato questo bellissimo Review Party!
Ecco tutte le tappe!

14 novembre: ancora un capitolo
15 novembre: Soficheleggecose
18 novembre: Marts into the Books
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