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Hotel Magnifique di Emily J. Taylor, ci è piaciuto?

Ciao Vintage Readers! Come state?

Eccoci con il nostro parere su uno dei libri più atteso ed esteticamente più bello del web. Hotel Magnifique avrà superato le nostre aspettative?


Ve lo sveleremo a breve, prima come sempre, la trama:

Per tutta la vita Jani ha sognato l’altrove. Ma ormai si è rassegnata: non lascerà mai la sporca città portuale di Durc, dove si guadagna a malapena da vivere lavorando alla Conceria Fréllac e si occupa della sorellina Zosa. Tutto cambia però quando arriva il leggendario Hotel Magnifique. Celebre per i suoi stupefacenti incantesimi, l’edificio si sposta per il mondo comparendo in un nuovo luogo allo scoccare di ogni mezzanotte. Quando vengono a sapere che l’hotel sta cercando personale, Jani e Zosa colgono al volo l’occasione e subito vengono rapite da un universo di candelieri scintillanti e magie impossibili. Ma Jani scopre che l’albergo itinerante nasconde pericolosi segreti… Assieme a Bel, portiere dal fascino quasi irritante, e suo unico alleato, Jani cerca di svelare il mistero celato nel cuore dell’hotel per liberare tutto lo staff, compresa Zosa, dal crudele potere del maître. Per riuscirci, dovrà mettere a repentaglio tutto ciò che ama, ma non ha scelta: fallire sarebbe un destino ben peggiore che non tornare mai a casa.



Il nostro parere.

Hotel Magnifique aveva tutte le carte in tavola per diventare uno dei nostri nuovi libri del cuore. A conviverci di questo erano state le numerose recensioni straniere che lo paragonavano a Caraval ed al Circo della Notte, libri che amiamo immensamente. Oltretutto l’edizione è davvero un gioiellino, curato in ogni singolo dettaglio. Che cosa mai potrebbe andare storto, ci siamo dette. Beh, semplicemente, questa storia ci è risultata completamente piatta, arida, senza sentimento. Non ci ha stupite ed incantate come il mondo di Caraval, non ci ha fatte innamorare dei suoi personaggi e non ci ha tenute incollate alle pagine neanche un secondo. Lo stile di scrittura è molto semplice e, a parte in qualche occasione dove l’autrice ha usato maggiormente l’immaginazione, piatto e ripetitivo. Un esempio? I mille personaggi che incontreremo nell’hotel vengono descritti solo con il colore della pelle e dei capelli (o occhi). CONTINUAMENTE e a distanza di poche righe, fino alla fine del libro. Siamo certe che si può anche dare l’idea di varietà in molto altri modi. I personaggi principali sono quasi antipatici e ci è risultato davvero difficile entrare in empatia con loro. La love story è ampiamente telefonata così come è gestito poco bene (a nostri gusti) il trope hate to love. Il worldbuilding sarebbe stato anche interessante se avesse avuto una punta di originalità in più rispetto agli ultimi fantasy del genere usciti nelle librerie. In conclusione, Hotel Magnifique è una lettura che ci ha lasciato poco e nulla, ma che comunque consigliamo a chi ha voglia di un libro leggero, confortevole e di intrattenimento.


Ringraziamo di cuore Libri Mondadori per la letture in anteprima e vi auguriamo una...

Buona lettura!

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