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I giardini di Arid: una favola che parla al cuore e fa danzare la fantasia.

Ben ritrovati cari lettori! Oggi vi parleremo di un piccolo libro che ci ha fatto tornare bambine, grazie alla potente fantasia del suo scrittore, Paul Biegel. Adoriamo le favole, ne siamo costantemente attratte da sempre perchè riescono a lasciarci a bocca aperta e con il cuore pieno di meraviglia. Per questo motivo, scoprire un autore così prolifico di questo genere, è stato davvero un regalo immenso.



Come sempre, prima la trama.

Questa è la storia della principessa Miasarai e di Tuononsarò, il figlio del giardiniere. Alla loro amicizia, che diventa amore, si oppone una strega che trasforma Tuononsarò in un fiore. Presto però il fiore si secca lasciando un seme che contiene il suo battito. Per ridargli la vita, la principessa dovrà piantarlo nei giardini di Arid, una città pietrificata, grigia e abbandonata per colpa di un maleficio. Per sette lunghe estati la principessa si avventurerà cercando Arid. Dietro di lei, a sua insaputa, il buffone di corte la segue per proteggerla.


Il nostro parere.

Siamo rimaste incantate dalla narrazione di questo piccolo gioiellino che arriva direttamente dall'Olanda, paese in cui è un vero classico della letteratura per ragazzi. Biegel, nonostante usi la classica e consolidata struttura della favola, riesce a stupire il lettore grazie ad una prosa scorrevole, semplice, impattante e sognante. L’autore ama a tal punto la sua professione da divertisti a giocare con le parole stesse, componendone di nuove, troncandone alcune e dandogli nuovi significati, creando un ritmo musicale grazie alle ripetizioni quasi fossero incantesimi o parole magiche.


L’originalità non risiede solo nel componimento, ma anche in ogni personaggio che incontreremo insieme alla principessa Miasarai alla ricerca del suo adorato Tuononsarò. Ognuno di essi ha un ruolo fondamentale per lo svolgersi delle vicende e tutti quanti contribuiranno in qualche modo al lieto finale, come vuole ogni favola che si rispetti (anche se non sempre è così, vedi “La piccola Fiammiferaia” ahi che male al cuore). Tra gli ingredienti di qualità scelti da Biegel, si possono trovare nani, principesse, animali parlanti, maghi, streghe, enigmi e l’eterna lotta tra bene e male.


L’espediente narrativo del lasciar raccontare la storia al buffone di corte o ad altri personaggi, permette al lettore di non annoiarsi mai. Una matrioska di racconti, uno più originale dell’altro e tutti collegati da un filo argentato, come le scarpette di Miasarai.


Tra le cose che più abbiamo amato è come l’autore descrive la città di Ardid, estremamente misteriosa, senza più colori, vita, musica e speranza, avvizzita ed inaridita. Una favola per bambini certo, ma grazie all’estrema bravura di Biegel, I Giardini di Arid diventa una lettura perfetta e ricca di significati anche per un pubblico adulto.


“Ma allora da dove vieni?” le chiese.

“Ah”, disse Dulcinana, “da molto tempo fa. Allora anche io avevo un amico.”


Paul Biegel ha iniziato a scrivere libri solo all’età di 37 anni, consegnando dal 1962 in poi, più di un libro all’anno, arrivando a vincere numerosi e prestigiosi premi e diventando uno dei più importanti scrittori olandesi per bambini. Non ringrazieremo ma abbastanza La Nuova Frontiera per aver portato in Italia la bellezza e la bravura di questo autore.


Vi lasciamo qui il link per poter leggere le prime pagine di questa bellezza.


Ringraziamo ancore di cuore La Nuova Frontiera per la copia omaggio e per averci donato una favola che difficilmente dimenticheremo.


Buona lettura cari lettori.


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