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La corte di fiamme e argento: un degno proseguimento?

Partiamo da una dichiarazione di intenti: a me Sarah J. Maas piace. Mi è piaciuta la saga de Il trono di ghiaccio, ho adorato quella de La corte di rose e spine. Ma, in tutta onestà, leggendo La corte di fiamme e argento, ho iniziato a capire un po’ di più le ragioni di chi la critica.


Il libro, tutto sommato, mi è piaciuto, anche se ho apprezzato più la prima parte che la seconda (so che sembra strano, ma tant’è). Mi ha intrattenuta, mi ha anche fatta emozionare e le 700 pagine di cui è composto non mi sono pesate. Mi ha permesso di rivalutare completamente il personaggio di Nesta: se nei primi tre libri l’avevo trovata quasi insopportabile, mossa da qualcosa in cui non trovato un senso, ecco che qui, invece, viene fuori come deve. Ma, sia chiaro, io ho un po’ un debole per i personaggi spezzati. Quelli che vogliono fare i “cattivi” della situazione, ma in realtà soffrono e vorrebbero solo essere capiti. Insomma, Nesta potrebbe essere diventata la mia preferita delle tre sorelle Archeron. Diciamo che l’ho trovata molto più vera e autentica rispetto alla Feyre di questo libro è a Elain, che praticamente è non pervenuta.


Però andiamo avanti, passiamo a quelli che per me sono stati dei motivi per storcere il naso.




Bene, ma si poteva fare meglio


TRIGGER WARNING: SEGUIRANNO SPOILER! Se non avete letto il libro, non proseguite nella lettura!


Rhysand. Rhysand, amore mio, mia crush letteraria number one, ma cosa mi combini? Ci credete che è la prima volta in cinque libri (compreso A court of frost and starlight) che mi fa incazzare? All’improvviso è quasi un Tamlin 2.0, e ce ne vuole: “Non guardate Feyre; non toccate Feyre; quello è troppo pericoloso, Feyre; ecco un bello scudo impenetrabile, Feyre”.

Okay, calm down, Rhys. E poi questa ostinazione nel voler tenere Feyre all’oscuro dei problemi con il bambino.


E qui arriviamo al secondo punto: la gravidanza di Feyre. Era necessaria? Ormai è diventata immortale, era fondamentale inserire già una gravidanza quando ha praticamente nemmeno venticinque anni? Boh. L’ho trovato un po’ di cattivo gusto. Una roba di stampo appena appena patriarcale: trova il tuo compagno, sposalo rigorosamente, procrea. Beh, diciamo che avevano tutto il tempo, non c’era proprio nessuna fretta.


La Cerchia Ristretta. A parte Cassian e Azriel (più o meno...), gli altri sarebbero da prendere a schiaffi dall'inizio alla fine. Hanno deciso che Nesta è IL MALE e si comportano di conseguenza. Nessuno che le chieda come stia, nessuno che abbia voglia di capire davvero cosa stia passando. Breaking news: non importa se voi avete passato cose “peggiori”, Nesta ha tutto il diritto di sentirsi a pezzi. Insomma, il mood è: noi siamo dei santi, tu il diavolo. Vade retro. È vero che Nesta non è la più facile con cui interagire, ma qui la Cerchia Ristretta si mette d’impegno per competere.


Nesta costretta a rinunciare a gran parte dei suoi poteri per salvare Feyre. Sarah, davvero, tra me e te: non c’era un altro modo? Suvvia.


E poi il culmine di tutto questo: la trasformazione in Illyrian per essere pronte a dare alla luce tanti bei bambini con le ali. Di nuovo, sento un po’ di puzza di patriarcato, di eteronormatività e tante altre belle cose che, in tutta onestà, dovrebbero lasciarci alle spalle. Ma ammetto che io sono parecchio intollerante al riguardo.


Conclusioni


Ci sono anche altre cose: per esempio il modo in cui è stata affrontata la chiara depressione di Nesta. La partenza era buona, mi sentivo angosciata io che non ho mai provato sulla pelle questo mostro, ma poi ho avuto l’impressione che la cosa si sia persa per strada. E che il messaggio fosse un po’: scopa che ti passa, e dubito seriamente che funzioni davvero così. Ma visto che non ho mai sofferto di depressione né ho una laurea in psicologia, mi fermo qui, non vorrei urtare la sensibilità di nessuno (ma se qualcuno ne volesse parlare con me, sarò ben felice di farlo, mi piace sempre leggere diversi punti di vista).


Diciamo che anche la trama lascia un po' a desiderare. Tutta la parte della ripresa di Nesta e della sua storia con Cassian è davvero bella. Mi piace, mi piacciono loro. Eppure, la componente fantasy che, di tanto in tanto, faceva capolino, sembrava quasi di troppo. Avrei davvero preferito che fosse una storia più "introspettiva" e focalizzata su di loro che un fallimentare tentativo di infilare un background in stile high fantasy che davvero non c'entrava granché.


In conclusione, il libro mi è piaciuto, e mi è piaciuto perché c’era Nesta. Senza lei e Cassian avrei bocciato moltissime cose. Finalmente ho capito al 100% perché molti accusano la Maas di non sapere nemmeno dove l’inclusività stia di casa. Detto questo, non mi vergogno di dire che rimane comunque una delle mie autrici del cuore, che mi piace leggerla e che continuerò a farlo. Ma ho scoperto che mi dà molta più soddisfazione farlo con maggior spirito critico.

Non mi resta che sperare che i prossimi migliorino da questi punti di vista.


E voi cosa ne pensate? Lo avete letto? Vi è piaciuto?

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