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La Fattoria degli animali: una veste nuova per un grande classico.

Ben ritrovati cari lettori! Oggi ci piacerebbe tanto parlavi di un classico la cui lettura svela ogni volta qualcosa di nuovo, associazioni “velate” e critica sociale: La Fattoria degli Animali di George Orwell. Forse molti di voi conoscono già questa novella allegorica pubblicata per la prima volta nel 1945, ma noi di Letture In Salotto vorremmo raccontarvela attraverso un’edizione illustrata davvero speciale made by La Nuova Frontiera.


Intanto, come sempre, la trama:

Gli animali di una fattoria, stanchi dei continui soprusi degli esseri umani, decidono di ribellarsi e, dopo avere cacciato il proprietario, tentano di creare un nuovo ordine fondato su un concetto utopistico di uguaglianza. Ben presto, tuttavia, emerge tra loro una nuova classe di burocrati, i maiali, che con l'astuzia, la cupidigia e l'egoismo che li contraddistinguono si impongono in modo prepotente e tirannico sugli altri animali più docili e semplici d'animo.



Il nostro pensiero:

Come dicevamo, quella che abbiamo tra le mani, è un’edizione a nostro avviso da collezione. La novella di Orwell è già di per sé un concentrato di parole potenti, ma se ci aggiungiamo splendide illustrazioni che riprendono l’estetica anni ’50, beh il risultato è perfetto. Per un semplice motivo: lo stesso Orwell afferma di aver voluto “fondere scopo politico e scopo artistico in un tutt’uno”.



La Fattoria degli Animali porta il lettore a riflettere sulle cause ed effetti della famosa Rivoluzione Russa e della successiva era Staliniana, svelando attraverso allegorie il pensiero politico di Orwell e denunciando quella che era diventata una dittatura a tutti gli effetti. Passo dopo passo infatti, il lettore vedere trasformarsi quella che era stata una rivolta contro la tirannia in una nuova forma di totalitarismo. Ed è proprio questa la bellezza della novella, vedere come lentamente e subdolamente la libertà professata ed agognata non resiste all’egoismo di pochi.


Rendersi conto del potere delle parole e della coercizione nei confronti dei più deboli, dei più impressionabili, è una delle verità che Orwell vuole farci capire ed assimilare. Lo stile di scrittura è fluido, chiaro ed a tratti ironico. Non per niente George Orwell è il padre di uno dei primi romanzi distopici "1984", che insieme a La Fattoria degli Animali, ha contribuito alla nascita dell’aggettivo “orwelliano” usato per descrivere meccanismi totalitari di controllo del pensiero.


Interessantissima è anche la lenta ma costante trasformazione degli animali, in particolare di quelli che diventeranno oppressori, in “simil umani”. La massima «quattro gambe buono, due gambe cattivo» diventerà in seguito «quattro gambe buono, due gambe meglio». Dal disprezzo iniziale che ha portato alla costruzione di un nuovo ordine sociale egualitario, si è ritornati ad una dittatura brutale e dannosa.



Per ultimo, ma non per importanza, ci piacerebbe parlavi delle illustrazioni di Irene Rinaldi. In perfetta sintonia con il testo, ne arricchiscono la lettura rendendola ancora più fruibile per un pubblico Junior. Lo stile è meraviglioso e unico, perfettamente riconducibile alle stampe xilografiche anni ’50, alla serigrafia e alla posterart. La scelta dei due colori, rosso e nero, non è assolutamente casuale, creando così un collegamento ancora più forte con l’aspra critica di Orwell nei confronti della politica Russa.


Ringraziamo di cuore La Nuova Frontiera per averci omaggiate di questa bellezza che arricchisce la nostra collezione di classici del cuore. Se la volete nella nostra libreria, qui il link per saperne di più!


Buona lettura a presto!

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