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La vita invisibile di Addie Larue: simbolismo, magia e parole

Cari Lettori, benvenuti o ben ritrovati!

Oggi vi portiamo qualcosa di davvero speciale: parleremo di “simbolismo, magia e parole” del nuovo, attesissimo romanzo di V.E. Schwab “La Vita Invisibile di Addie Larue”. Seguiteci per entrare nel vivo della seconda tappa di un Blog Tour davvero incantato.





Nessuno sa meglio di noi lettori quanto le parole possano essere simboli carichi di magia: una sola parola può fari viaggiare, può farti provare emozioni uniche, può portare alla mente ricordi, può far svoltare la tua giornata, può descrivere una completa esistenza. Durante la lettura di “La vita invisibile di Addie Larue” abbiamo incontrato tantissime Parole Magiche (maiuscole, January può essere fiera di noi) che a loro volta sono simboli potenti ed ancestrali. Ne abbiamo selezionate alcune, tra le più rilevanti nel romanzo, perciò partiamo con…


Il ètait un Fois.

Ogni storia che si rispetti inizia con questa formula magica: c’era una volta. Quanti ricordi abbiamo evocato in voi, con queste semplici parole? Ricordi sonnacchiosi, fatti di caldino e coperte morbide. La piccola Addie adorava le storie raccontate con voce profonda dal padre e tutte iniziavano proprio così. Addie stessa inizierà a raccontare la sua storia in questo modo, trasformandole in un mantra, diventando a sua volta una favola. Forse non tutti sanno che queste parole magiche hanno origini antichissime essendo già utilizzate quattromila anni fa nei racconti babilonesi, e si ritrovano in tutte le lingue del mondo. Nella lingua francese, quella di Addie, l’espressione “il ètait un fois” è stata attestata a Charles Perrault nel 1694, in “I desideri ridicoli” ed in seguito utilizzata come incipit per tutte le fiabe presenti in “I racconti di Mamma Oca”.


Le Stelle

Tra i tratti distintivi di Adeline sappiamo che sul viso ha sette lentiggini, che le tantissime persone incontrate nella sua lunga vita, hanno definito una costellazione. Poche cose nel corso della storia dell’umanità hanno avuto una tale importanza come le stelle e le costellazioni. L’uomo le ha adorate, le ha prese come punto di riferimento, le ha usate come scusa per chiedersi “chi sono io”. Questi puntolini nel cielo sono quindi un simbolo molto importante, comunemente associato a luce, speranza, energia, libertà, fede, eternità e ricerca della vita. Tutte parole che calzano a pennello per la nostra Addie, definendone l’essenza.


Albero di Tasso

Addie ricorda tutto, ogni singola casa, fiumiciattolo o ciottolo del suo paese natio Villon Sur Sartre. Perciò le è impossibile dimenticare il grande albero di Tasso nel cortile della sua casa d’infanzia. Non vi stupirete quindi nel sapere che l’albero di Tasso è il simbolo per eccellenza di eternità ed immortalità. Non solo: come ogni cosa abbiamo il rovescio della medaglia. Nella credenza popolare infatti, l’albero di tasso è chiamato “l’albero della morte” per via della sua alta tossicità. Non per ultimo, gli alberi in generale sono simbolo della perpetua rigenerazione e perciò della vita stessa nel suo senso dinamico.


Uccellino di Legno

Il padre di Addie è un intagliatore e scultore del legno. Nella sua bottega si può trovare ogni sorta di meraviglia, creata da mani esperte e rugose, tra cui una serie di uccellini immortalati nell’atto di prendere il volo. Istantanea della vita di Addie, bloccata per sempre nel punto di iniziare a vivere veramente, fino a che…. Beh, non possiamo dirvelo! Gli uccelli spesso sono stati usati come simbolo della spiritualità, dell'anima, del cielo e come mediatori tra il cielo e la terra. In molte culture, vedere un uccello è segno di buona fortuna. Non a caso Addie considera il suo uccellino, un porta fortuna.


Anello

Addie ne possiede uno, di legno, che troverà il modo di tornare sempre da lei, come monito. Per alcuni simbolo di amore, per altri di impegno, altri ancora lo vedono come una costrizione. L'anello, per via della sua forma circolare, è simbolo di eternità, ma ha anche un legame con la vita materiale e terrena. Anche in questo caso abbiamo davanti ai nostri occhi una metafora della vita di Adeline.


Potremmo andare avanti all’infinito, cari lettori, e perderci tra Antichi Dei, preghiere ai fiumi ed alla terra ma, per ultimo, preferiamo portare la vostra attenzione su due frasi potentissime presenti in questo romanzo: Io ricordo, Io ti credo. Poche e semplici parole che saranno di cruciale importanza nella vita di Adeline.


Speriamo di avervi incuriosit* e vi ricordiamo che la recensione uscirà sul blog il 25 novembre. Nel frattempo non perdetevi le prossime tappe del Blog Tour!



19 novembre: Letture in Salotto

20 novembre: Soficheleggecose

23 novembre: Pan di Luna

24 novembre: Ancora un Capitolo


A presto!

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