Ben ritrovat* Readers! Oggi vi parliamo di un libro che ci ha scaldato il cuore in questi ultimi giorni. In questo momento, nella nostra città, sta anche nevicando: è proprio un segno del destino.
Ecco la trama.
Per riconciliarsi con il mondo, dopo una storia d'amore finita, Adelaide torna nel paese in cui è nata, un pugno di case in pietra tra le montagne aspre della Val Germanasca: una terra resistente dove si parla una lingua antica e poetica. È lì per rifugiarsi nel respiro lungo della sua infanzia, negli odori familiari di bosco e legna che arde, dipanare le matasse dei giorni e ricucirsi alla sua terra: ‘fare la muta al cuore', come scrive nelle lettere al figlio. Ad aspettarla – insieme a una bufera di neve – c'è Nanà, ultima custode di casa, novant'anni portati con tenacia. Levì, l'altro anziano che ancora vive lassù, è stato ricoverato in clinica dopo una brutta caduta. Isolate dal mondo per quattordici giorni, nel solo spazio di quel piccolo orizzonte, le due donne si prendono cura l'una dell'altra. Mentre Adelaide si adopera per essere utile a Nanà e riportare a casa Levì, l'anziana si confida senza riserva, permettendole di entrare nelle case vuote da tempo, e consegnandole la chiave di una stanza intima e segreta che trabocca di scatole, libri ricuciti, contenitori e valigie, in cui la donna ha stipato i ricordi di molte vite, tra uomini, fiori, alberi e animali, acqua e tempo. Una biblioteca di esistenze, di linguaggi, gesti e voci, dove ogni personaggio è sentimento, un modo di amare. Fotografie, lettere, oggetti che sanno raccontare e cantare il tempo: di guerra e povertà, amori coltivati in silenzio, regole e speranza, fatica e fantasia.
Il nostro parere.
Appena abbiamo aperto le pagine di “L’equilibrio delle lucciole” di Valeria Tron, siamo state letteralmente investite da una valanga di sensazioni, colori e profumi. Questo è un libro che spalanca porte: quella dei ricordi, quella del futuro, quella della nostalgia e quella di un salotto fiocamente illuminato dalla luce di un fuoco che arde nella stufa. Profumo di legna, di neve e ghiaccio e di qualcosa di indefinibile come la memoria arrivano al lettore accompagnati dalla scrittura della Tron, poetica, delicata e vera.
Un libro che fa bene al cuore, che guarisce le piccole cose “rotte” o crepate dentro di noi, esattamente come succede alla protagonista. Leggendo “L’equilibrio delle lucciole” ci si ricorda inevitabilmente della bellezza delle piccole cose, di come trovare pace e serenità nel più piccolo gesto, in un fiore spuntato tra la neve, in un ricordo d’infanzia.
Questo è un romanzo profondamente radicato nella terra in cui è ambientato, la Val Germanasca. Lo si percepisce dalle bellissime descrizioni della natura, dalle case strette l’una all’altra per tenersi calde, dal dialetto parlato dagli anziani e dalle parole antiche ed ancestrali come “Meizoun”, il punto di ritorno.
Un libro che si prende il suo tempo e che troviamo semplicemente perfetto per le giornate invernali. Ora non vediamo l’ora di incontrare l’autrice che sappiamo sarà a Cesena grazie a I libri di Elena.
Ringraziamo ancora Salani per la copia omaggio ricevuta in un bellissimo cofanetto insieme ad una tisana super profumata ed a un bellissimo quaderno con la copertina illustrata dalla stessa autrice.
Buona lettura
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